Pubblicato il Maggio 17, 2024

L’efficacia delle app MaaS non risiede nell’avere un’unica applicazione, ma nell’imparare a orchestrare strategicamente diversi servizi digitali per creare un ecosistema di mobilità personale resiliente e ottimizzato.

  • L’intelligenza artificiale non solo calcola il percorso più veloce, ma lo adatta in tempo reale a traffico, scioperi e persino al meteo.
  • La vera convenienza si calcola unendo costi, tempo e flessibilità: a volte, usare tre app specializzate è meglio di una che fa tutto in modo mediocre.

Raccomandazione: Inizia mappando i tuoi tre percorsi più frequenti e identifica per ciascuno non solo l’opzione migliore, ma anche due alternative valide (es. TPL+bici, car sharing) per gestire gli imprevisti.

La giungla urbana è fatta di corse contro il tempo, biglietti che non si trovano e app diverse per ogni mezzo di trasporto. Chi non ha mai sognato di poter usare un solo pass per prendere il treno dall’hinterland, proseguire in metropolitana e coprire l’ultimo chilometro con un monopattino in sharing, senza mai mettere mano al portafoglio o fare una coda? Questa è la promessa del Mobility as a Service (MaaS), un concetto che sta ridisegnando gli spostamenti nelle città italiane.

Molti pensano che la soluzione sia una mitica “super app” che integri magicamente ogni opzione possibile. Sebbene questo sia l’orizzonte a cui tendono progetti come MaaS for Italy, finanziato dal PNRR, la realtà odierna è più sfumata. La vera rivoluzione non sta nell’attesa passiva della tecnologia perfetta, ma nell’adozione di un approccio strategico. La chiave non è avere un’unica app, ma sapere come orchestrare le soluzioni esistenti per trasformare ogni spostamento in un’operazione fluida, prevedibile e a prova di imprevisti.

Questo articolo non è l’ennesima lista di applicazioni. È una guida strategica per il viaggiatore urbano intelligente. Esploreremo come l’intelligenza artificiale possa farvi risparmiare minuti preziosi ogni giorno, come scegliere l’abbonamento più conveniente in base alle proprie abitudini e come costruire un ecosistema di mobilità personale che vi renda immuni a scioperi e maltempo. L’obiettivo è passare da utenti passivi a veri e propri direttori d’orchestra dei propri spostamenti.

In questo percorso, analizzeremo le funzionalità chiave, i modelli di convenienza e le strategie pratiche per sfruttare al massimo il potenziale del MaaS, trasformando la promessa di una mobilità senza attriti in una realtà quotidiana.

Perché passare il telefono ai tornelli è meglio che fare la coda alle macchinette?

Il gesto di avvicinare lo smartphone al tornello della metropolitana è molto più di una semplice comodità. Rappresenta il primo, tangibile assaggio di una mobilità senza frizioni. Superare la necessità di acquistare un biglietto fisico elimina non solo la coda alle macchinette, ma anche l’ansia di perdere il treno mentre si cerca la moneta giusta o si attende la stampa del ticket. Questo passaggio tecnologico, basato sulla tecnologia NFC (Near Field Communication), riduce lo stress e i micro-ritardi che, sommati, erodono tempo prezioso della nostra giornata.

L’integrazione del pagamento direttamente nell’app MaaS o nel wallet digitale trasforma il telefono in un passepartout universale. La vera vittoria non è solo la velocità, ma la riduzione del carico cognitivo: non dobbiamo più pensare a quale biglietto comprare, se è ancora valido o dove l’abbiamo messo. L’accesso al trasporto pubblico diventa un gesto istintivo e fluido, esattamente come dovrebbe essere.

Mano che avvicina smartphone al lettore NFC del tornello della metropolitana

Come mostra questa immagine, il momento del contatto è quasi istantaneo. Questo sistema, già attivo in città come Milano, Roma e Torino, è l’emblema di un servizio pensato attorno all’utente e non alle infrastrutture. Abilitarlo è il primo passo per entrare nell’era del MaaS.

Checklist: i punti da verificare per pagare i mezzi con lo smartphone

  1. Attivazione hardware: Assicurati che la funzione NFC sia attiva nelle impostazioni del tuo telefono (solitamente nel menù “Connessioni”).
  2. Configurazione software: Aggiungi una carta di credito o debito valida all’app MaaS prescelta (es. Moovit, Urbi) o al wallet del tuo sistema operativo (Google Wallet, Apple Pay).
  3. Verifica compatibilità: Controlla sui siti delle aziende di trasporto locali (es. ATM Milano, ATAC Roma, GTT Torino) se i loro tornelli sono abilitati al pagamento contactless diretto o tramite specifiche app.
  4. Test in ambiente controllato: Fai un primo tentativo in una stazione o a un orario poco affollato per familiarizzare con il gesto e verificare che tutto funzioni correttamente.
  5. Piano di riserva: Tieni sempre con te una carta fisica o un biglietto di backup per le emergenze, come la batteria del telefono scarica o un malfunzionamento del sistema.

Come ottimizzare il tragitto casa-lavoro risparmiando 15 minuti al giorno con l’AI?

Il vero superpotere delle app MaaS non è solo unificare i biglietti, ma sfruttare l’intelligenza artificiale (AI) per rendere ogni viaggio più efficiente. Risparmiare 15 minuti al giorno sul tragitto casa-lavoro non è un’utopia, ma il risultato di un’orchestrazione intelligente dei dati. Le piattaforme più evolute non si limitano a mostrare l’opzione più veloce in condizioni ideali; analizzano in tempo reale il traffico, gli orari effettivi dei mezzi pubblici e persino le abitudini dell’utente per suggerire la combinazione di trasporto ottimale in quel preciso momento.

L’AI impara dai nostri comportamenti. Se ogni martedì usiamo la combinazione treno+bici, l’app inizierà a proporcela come opzione prioritaria, verificando in anticipo la disponibilità di biciclette in sharing vicino alla stazione di arrivo. Questo apprendimento automatico trasforma un semplice pianificatore di percorsi in un assistente di mobilità personale, capace di ricalcolare l’itinerario in caso di ritardo del treno e suggerire proattivamente di prendere un autobus alternativo o un monopattino per recuperare il tempo perso.

Studio di caso: La sperimentazione MaaS ToMove a Torino

Avviato nel 2024 grazie ai fondi del Piano Nazionale Complementare, il progetto MaaS ToMove a Torino è un esempio concreto di questa visione. La piattaforma digitale integra il trasporto pubblico locale con i servizi di sharing, con l’obiettivo di offrire ai cittadini un’esperienza di mobilità più semplice e sostenibile. Come evidenziato da una analisi dell’Osservatorio Sharing Mobility, l’iniziativa punta a posizionare Torino all’avanguardia, dimostrando come l’integrazione guidata dai dati possa migliorare l’efficienza degli spostamenti urbani.

Per capire quale app fa al caso nostro, è utile confrontarne le capacità predittive e di personalizzazione. Non tutte le piattaforme offrono lo stesso livello di intelligenza.

Funzionalità AI delle principali app MaaS in Italia
App MaaS Predizione traffico Suggerimenti personalizzati Ricalcolo in tempo reale
Free Now Sì, con dati storici Basati su preferenze utente Automatico per ritardi
Moovit Alert eventi locali Machine learning su abitudini Notifiche proattive
Urbi Integrazione meteo Percorsi multimodali ottimizzati Alternative immediate

Il rischio privacy nel tracciamento continuo degli spostamenti urbani

Fornire a un’app l’accesso continuo alla nostra posizione e alle nostre abitudini di spostamento solleva legittime preoccupazioni sulla privacy. Per offrire suggerimenti personalizzati e pagamenti fluidi, le piattaforme MaaS raccolgono una notevole quantità di dati: posizione GPS, percorsi, orari, mezzi utilizzati e transazioni. La domanda fondamentale non è se i dati vengono raccolti, ma come vengono gestiti, protetti e resi anonimi. Il timore non deve portare a un rifiuto della tecnologia, ma a una maggiore consapevolezza e a una richiesta di trasparenza da parte degli operatori.

Il quadro normativo europeo (GDPR) e i progetti nazionali stanno definendo standard rigorosi per la gestione di queste informazioni. L’obiettivo è duplice: da un lato, proteggere l’identità del singolo utente; dall’altro, utilizzare i dati aggregati e anonimizzati per migliorare la pianificazione urbana. Sapere che migliaia di persone si spostano ogni giorno da un quartiere a un altro può aiutare le amministrazioni a potenziare una linea di autobus o a creare una nuova pista ciclabile. Si tratta di un scambio di valore: cediamo dati (in modo controllato) per ricevere in cambio un servizio migliore e una città più efficiente.

Il governo italiano, nel contesto del progetto MaaS for Italy, sta lavorando a un’infrastruttura centralizzata per garantire l’interoperabilità e la sicurezza. Come spiegano gli esperti di Roma Servizi per la Mobilità:

Il progetto MaaS for Italy prevede la creazione di una piattaforma aperta denominata Data and Service Repository for MaaS – DSRM, un’infrastruttura tecnologica in grado di garantire un’efficace interazione tra i vari operatori di settore.

– Roma Servizi per la Mobilità, Documento ufficiale progetto MAAS

Questa architettura mira a creare un “recinto” sicuro in cui i dati possono essere scambiati tra operatori (es. Trenitalia e un servizio di car sharing) senza esporre le informazioni personali degli utenti, garantendo al contempo che l’ecosistema MaaS funzioni correttamente.

Mensile urbano o “Io viaggio ovunque”: quale formula conviene per chi esce dall’hinterland?

Per il pendolare che si sposta dall’hinterland verso il centro città, la scelta dell’abbonamento non è mai stata così complessa e, al contempo, ricca di opportunità. Le formule tradizionali, come l’abbonamento mensile urbano o quello regionale (es. “Io Viaggio Ovunque in Lombardia”), rappresentano una solida base, ma il MaaS introduce una nuova variabile: la flessibilità. La domanda da porsi non è più solo “quanto costa?”, ma “quale formula mi offre il miglior rapporto tra costo, copertura e capacità di adattarsi ai miei bisogni variabili?”.

Il calcolo di convenienza deve superare il semplice confronto dei prezzi. Bisogna considerare la frequenza degli spostamenti, la varietà dei mezzi utilizzati e il costo delle alternative “à la carte”. Ad esempio, un abbonamento integrato che copre treno e TPL urbano potrebbe essere più costoso di un semplice mensile, ma se evita di dover pagare separatamente 3-4 corse in car sharing o monopattino ogni mese, il risparmio diventa evidente. Le app MaaS aiutano in questo arbitraggio economico, permettendo di simulare i costi mensili in base a diversi scenari d’uso e confrontarli con il costo fisso di un abbonamento.

Pendolare che consulta opzioni di abbonamento su tablet in stazione ferroviaria

La decisione finale dipende dal proprio “profilo di mobilità”. Un utente che compie lo stesso tragitto ogni giorno beneficerà di un abbonamento tradizionale. Chi invece ha orari flessibili, lavora in parte da casa o si sposta spesso in diverse zone della città potrebbe trovare più vantaggioso un modello ibrido: un abbonamento base per il trasporto pubblico, integrato da un pacchetto di minuti o un budget prepagato per i servizi di sharing, gestito tramite un’unica app MaaS. La chiave è la personalizzazione.

Quando l’app vi salva dallo sciopero dei mezzi proponendo l’alternativa in sharing?

Uno sciopero dei trasporti pubblici è l’incubo di ogni pendolare. Traffico paralizzato, attese infinite e incertezza totale. È in questi momenti di crisi che il concetto di “resilienza urbana” promosso dal MaaS dimostra tutto il suo valore. Le app di mobilità integrata si trasformano da semplici pianificatori a veri e propri strumenti di gestione delle emergenze, capaci di salvare la giornata proponendo alternative immediate e praticabili.

Non appena viene annunciato uno sciopero, le piattaforme più avanzate inviano notifiche push con un anticipo che, secondo fonti come Roma Servizi per la Mobilità, può arrivare a 24-48 ore. Questo permette di pianificare in anticipo. L’app non si limita a segnalare il problema, ma offre soluzioni: mostra in tempo reale la disponibilità di e-bike, scooter e auto in sharing nelle vicinanze, calcola i percorsi alternativi e permette di prenotare un veicolo con un tap. In questo modo, l’utente non è più vittima passiva del disservizio, ma un attore in grado di riorganizzare il proprio spostamento in autonomia.

Studio di caso: La gestione degli scioperi con la mobilità alternativa

Durante le agitazioni sindacali, l’importanza dei servizi di micromobilità in sharing diventa cruciale. Come evidenziato in occasione degli scioperi, le app MaaS hanno permesso a migliaia di utenti di bypassare i blocchi del trasporto pubblico, trovando rapidamente monopattini e biciclette per coprire le distanze urbane. Questo non solo ha garantito la continuità degli spostamenti, ma ha anche contribuito a mitigare l’aumento del traffico automobilistico privato, dimostrando l’efficacia di un ecosistema di mobilità integrato.

Per affrontare uno sciopero senza stress, è utile adottare alcune strategie preventive:

  • Attivare sempre le notifiche push per ricevere gli alert sugli scioperi in anticipo.
  • Verificare la disponibilità dei servizi di sharing durante le fasce di garanzia (solitamente 6-9 e 18-21), quando la domanda è più alta.
  • Se possibile, prenotare un mezzo in sharing (come un’auto) la sera prima per la mattina dello sciopero.
  • Confrontare i prezzi tra diverse app per evitare il “surge pricing”, ovvero l’aumento delle tariffe dovuto all’alta domanda.
  • Pianificare percorsi multimodali alternativi, combinando ad esempio un tratto a piedi con un servizio di scooter sharing.

Quando conviene avere 3 app diverse per trovare sempre un’auto disponibile in 5 minuti?

L’idea di una “super app” che aggreghi tutti i servizi di mobilità è allettante, ma la realtà attuale del mercato italiano suggerisce una strategia diversa e, per certi versi, più efficace: l’arbitraggio digitale tra più app specializzate. Invece di affidarsi a un unico aggregatore, che potrebbe non avere accordi con tutti gli operatori o non mostrare la disponibilità in tempo reale in modo impeccabile, avere 2 o 3 app di car sharing installate sullo smartphone aumenta drasticamente la probabilità di trovare un veicolo disponibile entro 5 minuti, ovunque ci si trovi.

Ogni servizio ha i suoi punti di forza: alcuni eccellono per la capillarità in centro città (free-floating), altri coprono le periferie con postazioni fisse (station-based), altri ancora offrono tariffe più vantaggiose per le lunghe percorrenze. Avere più app significa poter scegliere l’opzione migliore non solo in base alla disponibilità, ma anche al tipo di viaggio che si deve affrontare. Questa diversificazione è la chiave per un ecosistema di mobilità personale veramente efficiente e su misura.

Studio di caso: L’evoluzione di Free Now verso la multi-mobilità

L’evoluzione di mytaxi in Free Now è emblematica. Nata come app per taxi, oggi aggrega car sharing, monopattini, eBike e scooter in oltre 150 città europee. Nonostante un’analisi di EconomyUp mostri che il 60% degli utenti desidera una sola app, la stessa Free Now dimostra la complessità dell’integrazione. Finché l’integrazione totale non sarà una realtà consolidata, la strategia migliore per l’utente rimane quella di orchestrare attivamente i migliori servizi disponibili.

La scelta dei servizi da combinare dipende dalle proprie esigenze e dalla copertura nella propria città, ma un buon mix potrebbe includere un servizio di free-floating, uno station-based e un aggregatore.

Confronto indicativo dei servizi di car sharing in Italia
Servizio Tipo Copertura Costo mensile abbonamento
ShareNow Free-floating Centro città 9,90€
Enjoy Free-floating Centro + semicentro Gratuito base
Servizi station-based Postazioni fisse Stazioni/periferia Variabile

Come il meteo influenza le vendite del weekend e come adeguare gli ordini il martedì?

Il titolo di questa sezione, apparentemente legato al mondo del retail, nasconde una logica potentissima che si applica perfettamente alla mobilità urbana. Proprio come un negoziante adegua gli ordini di gelati o ombrelli in base alle previsioni meteo, gli operatori MaaS più evoluti modulano la disponibilità della loro flotta in base al tempo previsto. E noi, come utenti, possiamo fare lo stesso con i nostri piani di spostamento. La pianificazione della mobilità smette di essere reattiva e diventa proattiva.

Un’app MaaS che integra i dati meteorologici può, ad esempio, suggerire di prenotare un’auto in car sharing per giovedì se per quel giorno è prevista pioggia, invece della solita combinazione bici+treno. Oppure, in caso di un weekend soleggiato, può evidenziare la disponibilità di scooter elettrici vicino ai parchi cittadini. Questo livello di intelligenza trasforma l’app da semplice strumento di navigazione a consulente di mobilità proattivo. L’impatto di questa logica è enorme, considerando che secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, nel 2022 ci sono stati 35 milioni di viaggi in sharing in Italia, un settore chiaramente influenzato dalle condizioni atmosferiche.

Adottare una mentalità predittiva è semplice, seguendo alcuni accorgimenti:

  • Consultare le previsioni: Ogni lunedì, dare un’occhiata al meteo della settimana per pre-pianificare gli spostamenti più importanti.
  • Prenotare mezzi coperti: Se è prevista pioggia, prenotare in anticipo un’auto in car sharing, la cui domanda aumenterà.
  • Pianificare alternative “indoor”: Con maltempo, favorire percorsi che utilizzano metro e bus piuttosto che mezzi esposti alle intemperie come bici o monopattini.
  • Considerare tempi extra: Con allerte meteo arancioni o rosse, aggiungere un 30-40% di tempo di percorrenza extra ai propri piani.
  • Salvare percorsi preferiti: Creare e salvare nell’app dei percorsi “sole” e dei percorsi “pioggia” per le tratte più comuni.

Questa strategia, mutuata dalla logistica commerciale, ci permette di “adeguare gli ordini” della nostra mobilità settimanale, riducendo lo stress e ottimizzando tempi e costi.

Da ricordare

  • La vera efficienza non è in un’unica app, ma nell’orchestrare 2-3 servizi specializzati (es. car sharing, TPL, micromobilità) per massimizzare la disponibilità.
  • Sfrutta l’intelligenza artificiale delle app per la pianificazione proattiva: lascia che ti suggeriscano alternative basate su traffico, ritardi e persino previsioni meteo.
  • Costruisci la tua “resilienza urbana”: per ogni tragitto abituale, pre-identifica un piano A (ideale) e un piano B (per scioperi o maltempo) usando diverse modalità di trasporto.

Come risparmiare 2.000 € l’anno sostituendo la seconda auto con il car sharing?

Arriviamo al beneficio finale, quello più tangibile per il bilancio familiare: il risparmio economico. La domanda non è se il MaaS conviene rispetto a un biglietto singolo, ma se può arrivare a sostituire completamente la necessità di una seconda auto di proprietà. La risposta, per un numero crescente di famiglie urbane, è un sonoro sì. Un’auto privata comporta costi fissi enormi: assicurazione, bollo, manutenzione, revisione, parcheggio e svalutazione. Sommati, questi costi possono facilmente superare i 2.000-3.000 euro all’anno, anche per un’utilitaria usata poco.

Il MaaS offre un’alternativa basata sul consumo: si paga solo per l’utilizzo effettivo. Combinando abbonamenti al trasporto pubblico con l’uso occasionale di car sharing per la spesa settimanale o le gite fuori porta, è possibile coprire tutte le esigenze di mobilità di una famiglia con una frazione del costo di possesso. Questo non è più uno scenario futuristico, ma un obiettivo concreto sostenuto da ingenti investimenti pubblici. Il progetto “MaaS for Italy”, come riportato dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale, è supportato da 40 milioni di euro del PNRR, più fondi complementari, per rendere questo modello accessibile su larga scala.

Studio di caso: La sperimentazione MaaS nelle città pilota italiane

Nel 2023, città come Milano, Napoli e Roma hanno completato la prima fase di sperimentazione del progetto MaaS for Italy. I risultati iniziali hanno mostrato non solo una riduzione del traffico e un miglioramento della sostenibilità, ma hanno anche evidenziato i potenziali benefici economici diretti per le famiglie. La possibilità di accedere a un’ampia gamma di opzioni di trasporto on-demand ha dimostrato di poter soddisfare le esigenze che prima richiedevano una seconda auto, aprendo la strada a un significativo risparmio annuale.

L’orchestrazione strategica della mobilità, quindi, non solo ci rende più liberi, resilienti e veloci, ma anche economicamente più efficienti. Abbracciare il MaaS non è solo un cambiamento tecnologico, ma una decisione finanziaria intelligente. La transizione richiede un cambio di mentalità, passando dal concetto di possesso a quello di accesso, ma i vantaggi sono evidenti e misurabili.

Per mettere in pratica questi consigli e iniziare a costruire il tuo ecosistema di mobilità personale, il primo passo consiste nell’analizzare le tue abitudini di spostamento e scaricare le app più adatte a coprire le tue esigenze primarie e quelle di riserva.

Domande frequenti su Mobility as a Service (MaaS)

Quali dati vengono raccolti dalle app MaaS?

Le app MaaS raccolgono dati essenziali per fornire un servizio personalizzato ed efficiente, tra cui la posizione GPS in tempo reale, i percorsi effettuati, i mezzi di trasporto utilizzati, gli orari degli spostamenti e le modalità di pagamento. Questi dati servono a ottimizzare i suggerimenti e a semplificare le transazioni.

È possibile utilizzare le app MaaS in modalità anonima?

Dipende dalla specifica applicazione e dalla funzionalità. Molte app permettono la pianificazione del percorso senza necessità di un account, operando quindi in modo anonimo. Tuttavia, per le funzioni di prenotazione e pagamento di servizi come car sharing o monopattini, la registrazione e l’identificazione dell’utente sono indispensabili per motivi di sicurezza e fatturazione.

Come vengono utilizzati i dati aggregati degli utenti?

I dati, una volta resi anonimi e aggregati, diventano una risorsa preziosa per le amministrazioni locali. Vengono utilizzati per la pianificazione urbana strategica, come l’ottimizzazione delle linee del trasporto pubblico, l’identificazione di aree dove installare nuove stazioni di bike sharing o la creazione di nuove piste ciclabili, basandosi sui reali flussi di mobilità dei cittadini.

Scritto da Silvia Andreoni, Consulente Senior di Cybersecurity e Data Protection Officer (DPO) certificata, con 12 anni di esperienza nella gestione delle infrastrutture IT critiche. Specialista in compliance GDPR, architetture Cloud sicure e prevenzione dei rischi informatici per le aziende.